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Vaiano, 11 giugno 2025 - Dopo aver incontrato i rappresentanti del Consiglio d’istituto e di classe dell’Ics Bartolini per un confronto sulla rimodulazione delle tariffe del servizio di refezione scolastica, come amministrazione comunale ci sentiamo in dovere di informare tutta la cittadinanza sulle scelte adottate riguardo al contributo delle famiglie ai costi della mensa scolastica.
Il servizio di refezione scolastica è un servizio a domanda individuale che prevede una compartecipazione delle famiglie al costo di un servizio complesso e articolato, che non si limita alla fornitura del pasto: comprende anche il lavoro della dietista, che garantisce un menù equilibrato e sano per tutte le fasce d’età; delle sporzionatrici, figure essenziali per il buon funzionamento quotidiano della mensa; i costi di gestione e manutenzione del centro cottura.
Il contributo chiesto alle famiglie non copre l’intero costo del servizio: anche le famiglie che contribuiscono di più, in quanto appartenenti alla fascia Isee più alta, non pagano il costo pieno del pasto e l’Amministrazione copre con fondi di bilancio una parte significativa della spesa.
La rimodulazione delle tariffe attuata dall’amministrazione avviene dopo oltre 13 anni di tariffe rimaste sostanzialmente ferme sulla base di una ripartizione che era più svantaggiosa per le fasce più deboli e i redditi più bassi, è basata su una nuova suddivisione delle fasce Isee e prevede una redistribuzione della compartecipazione delle famiglie in direzione di una maggiore equità nella ripartizione del costo del servizio ottenuta applicando il principio di progressività, previsto tra l’altro dalla nostra Costituzione: le famiglie con redditi più bassi, infatti, vedranno una diminuzione del costo del pasto, per due scaglioni Isee il contributo rimarrà invariato, mentre gli adeguamenti maggiori interesseranno le fasce più alte, in proporzione alla loro capacità contributiva.
Non si tratta quindi di un aumento generalizzato della compartecipazione delle famiglie, bensì di un intervento redistributivo che ha l’obiettivo di continuare a garantire un servizio mensa di qualità, sano, equilibrato e sostenibile nel tempo, senza gravare in maniera ingiusta su chi ha meno risorse. Si tratta di una scelta che guarda al bene collettivo, affinché il diritto allo studio e alla salute alimentare resti realmente accessibile a tutte e tutti.
In un contesto economico complesso, l’Amministrazione ritiene fondamentale adottare criteri di progressività e solidarietà per cui è giusto che chi ha di più paghi dí più, chi ha meno paghi meno.
Una scuola pubblica inclusiva e di qualità, che non lasci indietro nessuno, si costruisce anche così: con politiche responsabili, eque e orientate alla giustizia sociale.
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Ultimo aggiornamento: 12-06-2025, 19:58