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I tre Sindaci della Val di Bisenzio chiariscono la posizione in riferimento al confronto che si è aperto sui collegamenti viari da e per la Valbisenzio, in particolare sull’ipotesi di collegamento stradale dalla Vallata verso le principali arterie viarie regionali e nazionali. Dopo le prime anticipazioni e le fughe di notizie, è sembrato opportuno ai tre sindaci congiuntamente riportare la discussione nell’ambito della realtà.
“Stiamo parlando di un’area di 200 kmq con 20.000 abitanti e che ha i suoi confini con le provincie di Prato, Pistoia e le città metropolitane di Firenze e Bologna. Un territorio attraversato in senso longitudinale dalla SR325, unica arteria di collegamento con un traffico veicolare giornaliero che supera abbondantemente i 20.000 transiti. In questa fase storica, dopo gli anni della pandemia, la Val di Bisenzio attraversa un periodo particolarmente florido: risultano infatti in aumento gli indici demografici, non solo per le nuove nascite, ma anche per un fenomeno migratorio in ingresso; aumentano in modo rilevante le presenze turistiche, grazie alle opportunità di turismo ambientale slow e a nuove importanti realtà ricettive e risulta in incremento il numero degli occupati, grazie alla nascita di nuove imprese ed all’ampliamento di altre, tanto da rendere quest’area centrale e strategica - con un volume di affari di 7 miliardi di euro - nel distretto tessile pratese” - sottolineano i sindaci dei tre Comuni di Cantagallo, Vernio e Vaiano continuando: “Allo stesso modo, accanto a questi dati che presentano una realtà vitale, la Val di Bisenzio sconta purtroppo un deficit storico sul tema delle infrastrutture e dei servizi al cittadino e alle imprese. Le maggiori criticità si riscontrano in ambito sanitario (distanza ospedale e revisione guardia medica e 118), della scuola e della formazione in genere (non esistono scuole oltre la secondaria di primo grado e le nuove riforme rischiano di mettere in discussione l'esistenza degli istituti comprensivi presenti, mettendo in dubbio l'autonomia scolastica), dei servizi (tribunale, motorizzazione, commercio e nuovi servizi finanziari). Si tratta di criticità che, considerata la vicinanza della città di Prato (circa 20 km dal centro della Val di Bisenzio), potrebbero essere facilmente superate se il sistema integrato di mobilità si rivelasse all’altezza dei bisogni del territorio.
Invece, il trasposto su ferro, che pur ha visto rinnovare completamente la linea tra Vernio e Prato rischia di essere indirizzato sempre più movimentazione delle merci, il che non deve assolutamente, sacrificare o limitare la possibilità di implementare il trasporto pendolare, ma anzi deve garantire una maggiore frequenza ed una migliore qualità dei treni regionali. La stessa insoddisfacente frequenza di servizio viene scontata nel trasporto su gomma, che per insufficiente quantità e qualità del servizio non può rappresentare un’alternativa ottimale all’uso dell’autovettura.
La conseguenza della insufficienza del servizio di trasporto pubblico, determina un ingolfamento ed una gestione precaria e complicata, ma soprattutto senza alternative, della SR325, con i prevedibili rischi per la sicurezza dei cittadini e del territorio. Di fatto, le oggettive difficoltà di interconnessione con le aree metropolitane di Prato, Pistoia, Firenze e Bologna pregiudica fortemente la qualità della vita degli abitanti della Vallata ed in particolar modo di coloro che hanno necessità di spostarsi perché studenti, lavoratori dipendenti, pendolari, liberi professionisti con attività in città, cittadini bisognosi di assistenza sanitaria, imprese e aziende che movimentano merci nel distretto tessile pratese.
In sostanza, questa positiva fase storica di sviluppo economico e di incremento di popolazione rischia di arrestarsi davanti alle criticità del sistema di mobilità, che queste amministrazioni segnalano da sempre, al quale manca una prospettiva di investimenti tali da permetterci di superare il gap rappresentato dalla mancanza di una mobilità adeguata alle esigenze di questo tempo.” – sottolineano i tre Sindaci.
Questo il motivo per cui, i Sindaci dei Comuni della Val di Bisenzio, hanno condiviso l’idea di chiedere un primo studio per un possibile collegamento del territorio con una delle maggiori direttrici del traffico nazionale, l’A11 ed in particolare con il casello di Prato Ovest, un collegamento di meno di 10 km che realizzerebbe una serie concreta di obiettivi:
1) Decongestionare il traffico sulla sr325;
2) Dimezzare i tempi di percorrenza per raggiungere i servizi, migliorando così sensibilmente la qualità della vita di lavoratori, studenti, pendolari e facilitare lo sviluppo economico della Vallata rendendo più competitivo il territorio nella capacità di attrarre investimenti industriali;
3) Disporre di una viabilità alternativa in caso di blocco della SR325.
"Siamo ancora alle ipotesi, alle fasi preliminari di verifica sull’eventuale esistenza di un tracciato, e siamo convinti che la proposta di cui intendiamo discutere abbia un senso solo in un progetto complessivo ed organico di miglioramento del sistema di mobilità, che comprenda il riassetto del servizio su ferro e gomma di TPL e che non prescinda da una attenzione al miglioramento complessivo dell'impatto sull'ambiente che vada nella direzione di una diminuzione delle emissioni e dei consumi - sottolineano congiuntamente i tre Sindaci della Vallata continuando - Siamo consapevoli che un’ipotesi del genere abbia bisogno dei giusti tempi di maturazione, dei necessari confronti politici, istituzionali ed amministrativi con tutte le realtà interessate (territorio, comuni confinanti, partiti politici, categorie economiche, enti sovraordinati) e vogliamo confrontarci in tutte le sedi utili per far valere e trovare soluzioni ai bisogni della nostra Vallata. Ciò a cui però non intendiamo rinunciare è la nostra visione politica di voler superare quella condizione di territorio marginale, quell’idea di periferia e di area disagiata che se in un passato rurale ha creato condizioni di vita adeguate ai tempi, oggi non è più sufficiente ad affrontare i bisogni della comunità e le condizioni ottimali per la qualità della vita che una società moderna richiede." – concludono i Sindaci della Val di Bisenzio.