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La bandiera pace con Vittorio Pallotti e Fiorella Manzini del Centro di documentazione manifesti pacifisti

Immagini che colpiscono con la loro immediatezza: le operazioni di bordo e in mare, i volti e i gesti delle persone salvate che non nascondono la sofferenza. Sono le foto di “Un mare davanti. Storie della Life Support Nave Sar di Emergency”, 20 pannelli con fotografie realizzate da diversi professionisti che compongono la mostra allestita a Vaiano, nella sala polivalente in via Aldo Moro, nell’ambito di “80 voglia di pace”, il festival della pace vaianese iniziato il 10 settembre.

La mostra, promossa dal Comune di Vaiano, Fondazione Cdse e Anpi Vaiano in collaborazione con La Sartoria Auser di Vaiano, si inaugura oggi, venerdì 13 settembre, alle 16 con l’obiettivo di far conoscere da vicino l'attività di una nave SAR. Oltre alle foto ci sono quattro pannelli descrittivi, sia sulle caratteristiche della nave che sulle attività di ricerca e soccorso e cenni sui fenomeni migratori in atto, ma soprattutto è disponibile per i visitatori un visore con un video che permette di salire idealmente a bordo della nave, vedere come vengono salvate le persone, ascoltare i racconti dei medici e dei salvati. Emergency, associazione italiana indipendente e neutrale, nasce nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.

In mostra c’è anche un piccolo tesoro, che onora il tema portante delle iniziative del festival, quello della pace. Si tratta di una bandiera della pace del 1950 cucita dalle donne di Sofignano, conservata oggi alla Sartoria e proveniente dal circolo di Sofignano. La bandiera è una sorta di patchwork: le singole parti, preparate a casa da ciascuna di esse, vennero infatti cucite insieme presso il Circolo delle Fornaci, che aveva cominciato ad operare subito dopo la Liberazione. Nell’archivio del CDSE sono state ritrovate delle foto di quegli anni dove si vede la bandiera portata in corteo.

Lanciata dal giovane Enrico Berlinguer, che nel 1948 era diventato segretario della FGCI, l’idea delle bandiere cucite divenne il simbolo della protesta contro la guerra. In tutta Italia ne vennero fabbricate e inalberate, dovunque, più di ottomila per diffondere in modo capillare fra la gioventù il rifiuto della guerra, in un periodo di grande paura per un conflitto con armi nucleari.

La mostra è aperta oggi dalle 16.30 alle 19 da lunedì 16 a giovedì 19 (ore 15-19), venerdì 20 (15-19 e 21-23).

Ultimo aggiornamento

13-09-2024 12:09

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