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Torna finalmente dopo la pandemia anche a Vaiano il tradizionale corteo unitario del 25 aprile, da sempre momento comunitario contraddistinto da grande partecipazione. Quest’anno, a sottolineare i valori della liberazione dal nazifascismo, ci saranno un gruppo di giovanissimi del Consiglio comunale dei ragazzi Vaiano- Cantagallo che hanno partecipato a un percorso di avvicinamento al 25 aprile con le storiche della Fondazione CDSE e i rappresentanti di ANPI Vaiano, seguendo lezioni su documenti originali e visite guidate ai luoghi storici dell'antifascismo vaianese. Proprio ai giovani è affidata la lettura di alcuni testi particolarmente significativi.
È previsto il raduno alle 10 in piazza del Comune, la messa per i caduti alle 10,30 e alle 11,15 il corteo in via Braga con commemorazione al monumento dei caduti.
Un incontro "Contro tutte le guerre" è in programma il 29 aprile, alle 21, nel salone della Casa del popolo, l’iniziativa è promossa a ANPI Vaiano con il Comune e la Fondazione CDSE, e la collaborazione di Arci ed Emergency. Intervengono Alice Pistolesi, giornalista dell’Atlante delle guerre e dei conflitti, Silvia Carradori, rappresentante della Marcia mondiale delle donne, Manuela Valenti, responsabile della divisione pediatrica di Emergency e Fabiana Carosella, referente del gruppo Emergency di Prato.
La celebrazione del 25 aprile in Vallata ha una solida tradizione. A Vaiano, negli anni tra la fine della II Guerra Mondiale e l’istituzione del Comune (1949), la festa del 25 aprile fu organizzata dal Comitato di Liberazione Nazionale, dai partiti e dai sindacati. Con la nascita del Comune, è l’amministrazione a promuovere e preparare la festa con il corteo unitario dei tre comuni valbisentini e ANPI, anche perché nel singolare personaggio di Carlo Ferri, simbolo di lotta e di speranza, si riunivano la figura del sindaco di Vaiano e del comandante della Brigata partigiana Bogardo Buricchi.
Il 25 aprile in Val di Bisenzio evoca oggi due immagini: lo storico corteo dei tre comuni lungo le vie di Vaiano e i naturalistici scenari dei Faggi di Javello, punto di incontro e base di partenza delle brigate partigiane valbisentine. Se proprio tra l’aprile e il maggio del 1944 inizia ad organizzarsi con forza la lotta di liberazione, con la costituzione di lì a breve della brigata Buricchi, l’anno dopo lo scenario era notevolmente mutato. Nei giorni immediatamente prima e dopo il 25 aprile 1945, anche nella Valle risuonarono le notizie delle insurrezioni delle varie città del Nord Italia, accompagnate da espressioni di esultanza. La Val di Bisenzio, infatti, era già stata liberata nel settembre del 1944, ma il conflitto ancora imperversava nell’Italia Settentrionale, e solo nei giorni tra la fine di aprile e i primi di maggio si pose fine alla parola guerra. Come in tutta Italia, il 25 aprile iniziò ad essere festeggiato con cortei, bande musicali, la messa in chiesa e la corona di alloro nei luoghi dei caduti.