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È difficile raccontare Stefano, ciò che rappresenta per questa comunità in poche parole. Ed è particolarmente difficile in questo momento, il momento delle emozioni, per rappresentare degnamente le quali bisognerebbe essere poeti e teatranti, un po’ come lo è lui.
Ma non lo siamo e quindi non ci resta che viverle le emozioni, intensamente, profondamente.
Quindi mi perdonerete se ogni tanto leggerò, perché non sono sicura di riuscire a tenere il filo del discorso fino in fondo.
Se c’è uno stato, una condizione che non si addice a Stefano, un concetto che da Stefano è lontano, almeno dal mio punto di vista, è la morte.
Stefano è insieme a noi nel segno profondo che lascia nella comunità, una comunità che ama profondamente e di cui è parte, perché Stefano prima di tutto è uno di noi.
Stefano vive nel suo sguardo proiettato sempre avanti, nella capacità di immaginare un futuro concretamente realizzabile, nella creatività visionaria, nella profondità di analisi, nell’attitudine a capire prima di tutti dove stia andando il mondo, nel tenere sempre accesa la luce che illumina l’orizzonte, un orizzonte che è fatto della solidità dei valori costituzionali, di lotta alle disuguaglianze di ogni tipo, di impegno per il perseguimento di una maggiore giustizia sociale, di attenzione reale agli ultimi, di pace.
Stefano, nel tuo lungo costante determinato impegno per la nostra Vaiano, hai collaborato con il sindaco Gramigni all’istituzione del consultorio e dei servizi sanitari e socio sanitari nel nostro comune, tua l’idea che ha condotto alla nascita della Sartoria che dobbiamo a te e al lavoro fondamentale dall’indimenticabile Lice Mengoni, un’esperienza, quella della Sartoria, che è ancora viva e vivace.
La tua fiducia nei giovani ha fatto nascere progetti come Bollicine, il Consiglio comunale dei ragazzi, la Consulta dei giovani di Vaiano e Cantagallo che hai fortemente voluto insieme all’amico Riccardo Turchi.
La tua ferma convinzione che l’istruzione, la cultura, la formazione siano la pietra angolare della crescita di ogni individuo e, allo stesso tempo, della collettività, ha portato alla nascita della Biblioteca Comunale, che hai voluto dedicare, non a caso, a Franco Basaglia e a numerosi e innovativi progetti e laboratori in collaborazione con le nostre scuole.
Un’attenzione per la scuola, la tua, costante, giornaliera, a testimoniare la tua ferma convinzione che la scuola della Costituzione è strumento di emancipazione sociale e civile.
Hai perseguito l’idea di una cultura che fosse per tutti e di tutti, come vuole la nostra Costituzione.
La tua lungimiranza e la tua capacità di analisi e di prospettiva ci hanno sollecitato a guardare ai temi ambientali e agli effetti del cambiamento climatico in tempi in cui questi argomenti erano ancora per pochissimi e dai più considerati stravaganti.
La bonifica della discarica con la realizzazione del parco fotovoltaico, l’attivazione della raccolta differenziata e, da assessore provinciale, del successivo servizio di porta a porta con la sindaca Marchi sono obiettivi che hai raggiunto con competenza e determinazione.
Hai dato con la realizzazione di numerose opere pubbliche, una su tutte il parco Ferri a Cangione, un volto nuovo a Vaiano e spazi di fruizione per la collettività, sulla base dell’idea dello spazio pubblico come bene comune fondamentale per tutti, ricchi e poveri, bambini, giovani e anziani.
Chi ha avuto la fortuna di lavorare con te e per te ha imparato il metodo, la dedizione, la meticolosità, l’etica dello studio e del servizio pubblico, l’esercizio quotidiano della democrazia.
Io ho avuto questa fortuna, questo privilegio: da te Stefano ho imparato tanto, sei stato un maestro, una guida, per me. Ho imparato prima di tutto a scavare, perché senza scavare non si può seminare niente che metta radici e dia frutti.
Da te ho imparato a pensare meglio, ad approfondire, a non stare in superficie, a non accontentarsi, a fidarsi delle idee e delle parole da dire e, soprattutto, da scrivere, con precisione e verità.
Hai sempre detto: le idee per essere utili non devono restare in possesso di chi le genera; bisogna essere generosi nell’ affidare le nostre idee agli altri, perché possano camminare con le gambe di molti, perché possano anche trasformarsi.
Perché tu Stefano sei generoso, buono nel senso profondo del termine, umano.
In fondo, Stefano caro, continuerà tutto come sempre e tu sarai sempre lì nel luogo dove arrivavi e arriverai prima di tutti noi e nel quale spesso per noi è stato e sarà difficile raggiungerti, nonostante tu abbia fatto di tutto per indicarci la strada.
Alla moglie, alle adorate figlie Giulia e Caterina, agli amatissimi nipoti, agli amici, ai molti che ti hanno capito apprezzato e ti hanno voluto bene, il mio fraterno e commosso abbraccio. A te Stefano GRAZIE
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Ultimo aggiornamento: 19-08-2025, 20:16