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Fiorenzo Fiondi all'inizio della sua carriera di sindacalista e sindaco

“Mi rincresce di aver capito tante cose ora che ho finito l’esistenza. Mentre sarebbe stato utile avere altri cinquant’anni da poterla spendere!” Questa frase di Fiorenzo Fiondi, storico sindaco di Vaiano, è contenuta in una delle ultime interviste rilasciate alla regista tedesca Barbara Weigel e la dice lunga sulla caratura e l’adesione vitale all’esistenza di un uomo che ha avuto un ruolo determinante nelle vicende storiche di Vaiano e della Val di Bisenzio.  Il riferimento all’intervista è contenuto nel volume Cent’anni di passione, lotte vita sociale a Vaiano e in Val di Bisenzio- Storia e memorie ricostruite con Fiorenzo Fiondi, curato da Annalisa Marchi e Alessia Cecconi della Fondazione CDSE, che viene presentato mercoledì 1° giugno, alle 18, nel salone della Casa del Popolo di Vaiano. Intervengono, con le curatrici, l’assessore regionale alla Cultura della Memoria Alessandra Nardini, il sindaco Primo Bosi, il presidente dell’Associazione per il lavoro e la democrazia, Manuele Marigolli, il presidente della Fondazione CDSE, Giulio Bellini.

Fiorenzo Fiondi ha voluto affidare a questa pubblicazione la sua appassionata testimonianza che si accompagna a quella di coloro che hanno fatto crescere Vaiano e la val di Bisenzio.  Nato nel 1924 e morto nel marzo scorso, nella sua lunga esistenza è stato partigiano, segretario della Camera del Lavoro di Vaiano, sindaco dal 1957 al 1975. “Un uomo appassionato e visionario, profondamente innamorato della Val di Bisenzio e della collettività - sottolineano Marchi e Cecconi - Al centro della sua vita ha sempre posto la lotta per le ingiustizie, soprattutto nel lavoro, il desiderio di un mondo più equo, l’amore per istruzione e cultura, uniche vie di emancipazione e libertà”.

Negli anni Ottanta Fiondi è stato tra i fondatori del Centro di Documentazione Storico della val di Bisenzio (oggi Fondazione CDSE), dove è custodito il suo incredibile fondo di fotografie, documenti e memorie. “Quando si stringono la memoria e l’affetto per i personaggi che hanno animato la vita sociale di una comunità, nascono iniziative come questa, che propone non solo un libro, ma una riflessione per guardare all’indietro, ma soprattutto per proiettarsi in avanti”, mettono ancora in evidenza le curatrici del volume.

Fiorenzo Fiondi ha avuto una lunga vita ed anche il tempo e l’occasione, a contatto diretto con Annalisa Marchi ed Alessia Cecconi, di ripensare all’avventura di un ragazzo avviato al lavoro molto presto, ma discriminato per le sue idee nel periodo del ventennio fascista. La vicenda esistenziale di Fiorenzo Fiondi si intreccia con quei personaggi nati e vissuti nella fabbrica, come Carlo Ferri (primo sindaco di Vaiano nel 1951), Angiolo Menicacci, Bianco Attucci, Giulio Stefanacci, la guida dei giovani, come Fiorenzo Fiondi e Natale Consorti, che vivono da protagonisti la Resistenza e Liberazione. Uomini che, dopo la guerra, accompagnano con entusiasmo il sogno di Carlo Ferri, di dare autonomia amministrativa a Vaiano che diventa Comune nel 1949.

Il capitolo dedicato al secondo dopoguerra, parla di ricostruzione sulle macerie di un conflitto sanguinoso, ma anche di crisi di un sistema economico e di trasformazioni che cambiano la vita nelle città e nelle campagne. A colpi di dolorosi licenziamenti nelle grandi fabbriche a ciclo completo, prevale un modello industriale destinato nel Pratese a segnare un’epoca: quando gli operai vengono trasformati in tessitori conto terzi e si smantellano i capisaldi del sindacato nei luoghi di lavoro.

L’ultimo capitolo, corredato da decine di foto d’epoca, ricostruisce la febbrile attività del Fiondi sindaco con l’imprinting decisivo che riesce a dare al territorio di Vaiano e della Val di Bisenzio in quasi vent’anni di amministrazione.

Ultimo aggiornamento

30-08-2022 17:08

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