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Vaiano 29 aprile 2025 – Un viaggio a ritroso nel tempo, come un avvolgere "rewind" il nastro di un'audiocassetta. È l’iniziativa che porterà i partecipanti tra gli anni Trenta e gli anni Quaranta del Novecento nel villaggio fabbrica de La Briglia in Val di Bisenzio. Ideata dalla Fondazione Cdse e promossa dal Comune di Vaiano, l'evento si colloca all'interno del progetto “Patrimoni Sonori al Femminile”, realizzato con il sostegno della Regione Toscana.
Una particolarissima visita guidata con i racconti storici di Alessia Cecconi e Luisa Ciardi del Cdse arricchiti - è questa la grande novità - dalle ambientazioni sonore create appositamente da Francesco Pellegrino, musicista, compositore e artista sonoro, le cui installazioni, molte delle quali site-specific, sono state realizzate ed esposte in Italia, Svezia, Messico e Cina.
Ogni partecipante sarà infatti dotato di una cuffia che permetterà, lungo alcune tappe del tragitto, l'ascolto di suoni del villaggio d'un tempo, dalla musica del circolo mandolinistico al rumore dei telai battenti, intrecciati ai preziosi racconti delle testimoni brigliesi nate a fine Ottocento, la cui memoria è conservata con la loro viva voce nell'archivio del Cdse.
I partecipanti scopriranno dove si trovavano la scuola e la biblioteca attraverso i racconti delle bambine di allora, potranno ascoltare voci e suoni dei vari reparti produttivi e musica e spettacolo del grande teatro del paese ormai perduto.
I primi due turni, alle 16 e alle 17.30, sono oramai sold out; per questo l'organizzazione ha deciso di aggiungere un ulteriore turno alle 14.30. L'iniziativa è gratuita, ma la prenotazione è obbligatoria perché i posti sono limitati.
Prenotazioni su: https://www.visitvalbisenzio.it/prenotazione-eventi - info: info@fondazionecdse.it
Notizie sul villaggio fabbrica de La Briglia
L’abitato de La Briglia in Val di Bisenzio rappresenta un’area molto particolare sia a livello storico che antropologico: si tratta infatti di un insediamento proto industriale, sorto agli inizi del XVIII secolo intorno ad un’importante cartiera. Agli inizi dell’800 il sito si trasformò in fonderia di rame legata agli investimenti della comunità anglofiorentina, come testimoniato dai resti dei forni fusori e dall’imponente ciminiera quadrangolare che domina il paese.
La massima popolarità e importanza dal punto di vista produttivo per La Briglia si ebbe però dalla fine dell’800, quando gli imprenditori ebrei Forti dettero vita a un importante lanificio a ciclo integrato, completo di tutti i reparti e le lavorazioni. Negli anni Trenta, insieme agli stabilimenti tessili de L’Isola e di Casarsa a Prato, la ditta Forti arrivò a contare più di mille operai.
Alla fine dell’800, l’imprenditore ebreo Beniamino Forti creò tra La Briglia e L’Isola un grande lanificio a ciclo completo, che diverrà in breve tempo la seconda fabbrica tessile più importante del pratese per numero di addetti e metri di stoffa prodotti. Fu in questa fase che l’abitato de La Briglia subì le più importanti trasformazioni sociali e urbanistiche, identificandosi, per volere della famiglia Forti, con un vero e proprio villaggio fabbrica di stile paternalistico manchesteriano.
Il lanificio rimase in attività fino al secondo dopoguerra, periodo in cui il distretto pratese venne investito da una crisi che portò alla chiusura dei lanifici a ciclo integrato, tra cui anche la fabbrica della Briglia.
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Ultimo aggiornamento: 29-04-2025, 23:23