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È stata firmata lo scorso 13 gennaio la convenzione tra il Tribunale di Prato, nella figura del presidente Dott. Francesco Gratteri, e il Comune di Vaiano, rappresentato dal primo cittadino Primo Bosi, per avviare percorsi di lavoro di pubblica utilità con soggetti detenuti che devono scontare pene di minor entità (inferiori ai 4 anni). La convenzione avrà una durata di cinque anni.
In osservanza del D.Lgs n.274 del 2000 il Giudice di Pace può infatti applicare, su richiesta dell’imputato, la pena del lavoro di pubblica utilità, consistente nella prestazione di attività non retribuita in favore della collettività in settori sociali ed educativi inerenti, se possibile, il reato commesso, in modo, non solo da offrire una possibilità alternativa al detenuto e facilitare in un secondo momento, a pena scontata, il reinserimento dei soggetti anche a livello lavorativo, ma offrendo allo stesso tempo anche una possibilità di educazione dei soggetti stessi attraverso le relazioni che questi intesseranno con le associazioni del territorio entrando anche in contatto in maniera diretta con le necessità della comunità.
“Il servizio di pubblica utilità – sottolinea il sindaco del Comune di Vaiano Primo Bosi – sarà ovviamente costruito in base alle professionalità e peculiarità delle singole persone coinvolte in modo da utilizzare al massimo per la comunità il loro contributo e allo stesso tempo rendere tali soggetti attivi e utili sul territorio. Se ad esempio avessimo da inserire in questo percorso un manovale edile penseremo di utilizzare tale persona per realizzare di lavori in muratura, se dovesse venire un ingegnere, come accaduto nel vicino Mugello, gli faremo progettare un’opera.”.
Le persone torneranno quindi ad essere utili presso organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato, in particolare che operano a favore di persone malate, anziane, con diversa abilità, presso i centri specializzati di lotta alle dipendenze o ancora prestando la loro opera in progetti di sensibilizzazione ed educazione stradale rivolti ai giovani ed in prestazioni di lavoro per finalità di protezione civile, anche mediante soccorso alla popolazione in caso di calamità naturali, la prevenzione incendi, la salvaguardia del patrimonio boschivo e forestale. Un altro settore di applicazione sarà quello della tutela del patrimonio culturale, dove i soggetti potranno anche essere impiegati nella guardiania ed in altre attività svolte all’interno dei musei, gallerie o pinacoteche del territorio. Per ogni soggetto coinvolto sarà definito, in accordo con l’UEPE (Ufficio per l'Esecuzione Penale Esterna) di Prato, un apposito “Accordo individuale”, sottoscritto dal soggetto imputato e dal referente del Comune, nel quale si espliciterà la sede di impiego, il settore e le mansioni prevalenti che la persona avrà, ma anche l’articolazione dell’orario giornaliero e settimanale e gli obblighi dell’imputato. Per i condannati, i soggetti incaricati e individuati all’interno della presente convenzione, dovranno redigere, terminata l’esecuzione della pena, una relazione da inviare al giudice dell’esecuzione penale che documenti l’assolvimento degli obblighi inerenti il lavoro svolto. Viceversa, in caso di inottemperanza di tali disposizioni, saranno sempre gli stessi soggetti coordinatori dell’attività a comunicare tempestivamente il mancato raggiungimento al giudice dell’esecuzione penale ed al Pubblico Ministero.
“E’ un’opportunità di riscatto attraverso un lavoro di pubblica utilità – conclude il sindaco Bosi – che offriamo a chi deve scontare reati di minore allarme sociale. Consideriamo questo istituto giuridico altamente educativo e da promuovere per aiutare la crescita morale della comunità”.